In ottemperanza alla direttiva UE sulla riservatezza, ti informo che questo sito usa i cookie per gestire autenticazione e navigazione e per altre funzioni di sistema. Cliccando su Acconsento accetti la registrazione di questi cookie nel tuo computer. Se non accetti, alcune funzioni del sito saranno inibite - A cosa servono i cookies? Clicca per scoprirlo

Hai deciso di non utilizzare i cookies. Questa decisione puo' essere cambiata

Hai accettato di salvare i cookie sul tuo pc. Questa decisione puo' essere revocata

Cerca

Lingua sito

English French German Italian Portuguese Russian Spanish

Login

banner3
banner4

universo

.

 

Si sono svegliati, lavati, vestiti, hanno fatto colazione e sono usciti in una fredda giornata di cieli grigi a Parigi. 
Hanno raggiunto il loro ufficio per lavorare. 
Come voi.
In una stanza si sono riuniti per trovare ancora un sorriso per questo nostro tempo tragico e bestiale:
È in quella stanza, di una città nuvolosa e affaccendata di un giorno qualsiasi, che due uomini sono arrivati per uccidere in nome di Dio.
Ma i redattori di Charlie Hebdo sono morti insieme a Dio.
Un'altra volta.
E, forse, per quel Dio morto che tanti hanno ucciso e uccideranno ancora.
La morte chiamerà altra morte.
Odio e tragedia in nome di un Dio, nei secoli che sono stati, per i secoli che verranno, senza distinzioni.
Quello stesso Dio che la nostra civiltà ha ucciso nel trascorrere della storia dell'umanità.
Non importa in nome di quale Dio, perché Dio è morto.
F.P.M.

 

 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

.