Dopo il nuovo colloquio con Silvio Berlusconi, cresce l'arroganza del Premier, che va alla direzione del PD forte di qualcosa che non ha...

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Mentre gli Italiani stanno riprendendosi le piazze e il gusto di manifestare, dimostrando -se ce n'era bisogno - che l'intorpidimento di vent'anni di tv berlusconiana non ha del tutto annientato le loro capacità intellettive... C'è qualcuno che per imporre la sua linea politica non esita ad usare la "mistificazione". 
Stiamo parlando, ovviamente, di Matteo Renzi arrivato alla leadership del Partito Democratico vincendo le primarie, ma che non ha mai vinto delle elezioni politiche in Italia. Nonostante ciò egli, e i suoi, continuano a farsi forti di un millantato 40% di consensi.
Ma allora gli Italiani, e il 40% di loro stando ai numeri sbandierati, lo hanno votato?
No. Questo è in realtà un tipico esempio di "propaganda politica" o, se preferite, di "mistificazione del dato.
Alle elezioni europee dello scorso maggio, quando in soldoni, andò a votare meno della metà degli aventi diritto, che alla fin fine significa circa un italiano su tre... il 40% di quel terzo degli italiani, quindi un'esigua parte dei cittadini di questo Paese, diede mandato al PD ... e a Renzi di rappresentarli nel nuovo Parlamento europeo.
Punto e fine.
Quindi niente a che vedere con mandati per il governo dell'Italia e men che meno "maggioranza bulgara".
Eppure da mesi noi ci sentiamo arringare con questa storia del "consenso del 40%", lo stesso con il quale Renzi sta cercando di scardinare quanto resta del PD e di quel piccolo gruppo di dissidenti che cercano di opporsi alla sua Tabula rasa.
L'ultima bordata è di ieri sera, pare arrivata in Direzione PD dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il pregiudicato Berlusconi.
Secondo quanto riferito da chi c'era, sembra che stavolta l'Aut-Aut di Renzi sia stato più arrogante del solito. Perché? L'accordo con il premier di Forza Italia è già stato siglato da lui, Matteo Renzi, e quindi non si voterà in direzione!
Renzi: "Per me possiamo votare o no, non cambia niente".
Questa a casa mia assomiglia molto a una dittatura, ma non del proletariato, bensì di un leader.
E cos'hanno risposto i pidiessini che dissentono dalla sua linea politica?
Pippo Civati: "Così nasce il partito unico di centro".
Stefano Fassina: "Qui non c’è nessuno che pensa che la legislatura debba andare avanti senza fare niente. Però qualche dubbio che l’accelerazione sulla legge elettorale possa servire ad andare alle elezioni mi è venuto, di fronte ad un calendario così stretto. Lo dico con franchezza.".
In tutta franchezza, invece, a milioni -che fino a ieri prendevano la tessera del PD e che correvano a votare convinti- qualche dubbio è già venuto e da parecchio su questa direzione del PD, ma anche su queste frange di opposizione alla leadership renziana. Soprattutto si chiedono: a quando una reazione, una reale e concreta reazione? Prima che sia troppo tardi, prima dello sfascio conclusivo...
Ma il colpo di mano c'è già stato e ai vari D'Alema, Bindi e Bersani non resta che mugugnare sottovoce. Il partito se lo sono fatto strappare come degli stupidi, dei pischelli alle prime armi. E i giovani, i Civati, i Cuperlo e i Fassina? 
A loro consiglio di uscire dal "PD di Renzi" e di andare a rifondare qualcosa che somigli più a un "Partito di Sinistra", né ex PCI né ex DC. Vicino a chi lavora davvero e che forse domani andrà anche a votarli se riescono a riconquistare la loro fiducia, dando in cambio idee concrete e credibilità.
Ma c'è il problema del "malloppo"!!!
Già le proprietà immobiliari e finanziarie che dall'ex-PCI-DS-Margherita-DC sono confluite nel PD...
Meglio "poveri e belli" che...   Date retta, per una volta, prima che sia davvero "troppo tardi"...
F.P.M.

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